giovedì 28 aprile 2016

Anredera cordifolia

Volevo pubblicare questo articolo in contemporanea qui e sul blog degli Amici dell'orto due, ma visto che per ora là non sarà possibile, senza voler mancare loro di rispetto inizio a metterlo qui.

L'Anredera cordifolia è una pianta a rapida crescita e nei Paesi con clima favorevole è un'infestante pericolosa.

Da me è una sfida farle superare l'inverno in serra, e con la continua raccolta la mantengo sempre ben contenuta.

Ecco come si presentava lo scorso marzo: liane e foglie sparite, dai rami basali che parevano secchi spuntano nuove foglie.


Detto questo raccomando di coltivarla con giudizio e di non diffonderla in modo incontrollato in zone dove le gelate sono assenti, leggere o sporadiche.

La prima piantina, nel 2012, nata da un tubero ricevuto dalla banca dei semi.



L'Anredera, della famiglia delle Basellaceae, è originaria del Sud America, in particolare di Brasile, Bolivia, Argentina, Paraguay e Uruguay.
Da lì si è diffusa e naturalizzata in quasi tutte le zone calde:
Capo Verde, Portogallo, Canarie, Sud Africa, Cipro, Israele, Cina, Giappone, Oceania, Croazia, Grecia, Serbia, Corsica, Baleari, Messico, Hawaii, causando in alcuni casi seri problemi, perché ingloba e soffoca tutto quello che incontra.
Da noi è pericolosamente diffusa in Sicilia, ma è presente anche nelle altre regioni meridionali.
E' conosciuta con i nomi di bridal wreath o Madeira-vine, non mi risultano nomi comuni in italiano.

Viene coltivata anche a scopo ornamentale, per le foglie e i leggeri grappoli di fiorellini. Nella maggior parte dei casi la colonizzazione di altre aree è partita proprio così, da piante decorative sfuggite al controllo.
Altri usi sono quello alimentare, poiché ha foglie e tuberi commestibili, o come mangime per il bestiame. E' anche usata nella medicina tradizionale sudamericana e in Cina.
Inizio a descriverla dal basso, dai tuberi sotterranei.


Sono leggermente gommosi, da me i più grandi sono sui 3 cm. di diametro, irregolari, ed ognuno emette diversi germogli.
Questi si allungano velocemente, crescendo molti metri l'anno sotto forma di una sorta di liana sottile e tenace, che si allontana dalla radice avvolgendosi a tutto ciò che si ritrova accanto.
Se crescono in un orto devono essere un po' tenute a bada. Mi si sono avvolte praticamente a tutto: alle piante di insalata, al manico del badile, all'annaffiatoio. Basta lasciare un oggetto accanto alla pianta per un paio di giorni e lei se ne impadronisce.

Dalle liane nascono tantissime foglie lucide, carnose e vagamente cuoriformi, un po' ondulate, come anche nuovi ciuffetti che si diramano.


Ci sono ornamentali più graziose, ma queste foglie fanno la loro figura.

Per la prima volta la scorsa estate ho visto i fiori.




Per ottenerli ho messo un tubero in vaso, esponendolo a Ovest, dove il sole battente del pomeriggio e il riverbero del calore della strada hanno sollecitato l'agognata fioritura.




Le smilze infiorescenze mi hanno un po' delusa: avevo visto foto di ampie distese fiorite, ma la mia piantina, forse perché sistemata in un vaso troppo piccolo, era cresciuta pochissimo. In ogni caso, adeguando le aspettative al clima e alle circostanze, riconosco che sono graziosi e profumati. Chissà che in un vaso più grande e con un po' di concime possano fare di meglio.

Ecco come potrebbe essere la fioritura:
Anredera cordifolia, Acta plantarum


All'attaccatura delle foglie dovrebbero formarsi dei tuberi aerei facilmente staccabili. Più che i semi, sono questi tuberetti i responsabili della veloce diffusione. Inutile dire che non ho mai visto né tuberetti né semi.

Altre foto su Acta Plantarum

Per questo motivo al momento non sono in grado di fornirli a chi li volesse provare.
Ho provato a fare talee in acqua senza successo, (ma io non sono molto portata per le talee in acqua).

Con tanta pazienza sono riuscita a far radicare una liana tramite margotta. Dopo diversi mesi di permanenza in terra sono spuntate le radici e una piantina autonoma


I tuberi della piantina in vaso si sono moltiplicati abbastanza, così l'ho divisa in tre parti e l'ho data a tre amiche.

Coltivazione: essendo infestante si adatta a tutti i tipi di terreno, a diverse esposizioni e può sopportare anche carenze idriche.
Nei climi freddi si può proteggere con pacciamatura e serra, oppure si possono estrarre i tuberi dal terreno e conservarli come comuni bulbi da fiore o piantandoli (temporaneamente o definitivamente) in vaso, in modo da ricoverarli. La temperatura ideale è tra i 10 e i 30°, l'esposizione ideale è al sole o a mezz'ombra.




Gli anni precedenti sostenevo le liane con dei tutori, costituiti da ramoscelli ramificati, guidando le liane che tentavano di sfuggire e riconducendole verso la base.
L'inconveniente di questo sistema era che mi graffiavo le mani cercando di raccogliere le foglie cresciute tra i ramoscelli.

L'anno scorso ho provato ad avvolgere semplicemente le liane su loro stesse, arrotolandole e lasciandole direttamente sul terreno, sempre recuperando e riportando nella matassa i getti che “partivano per la tangente”.
Il controllo va fatto spesso, perché le liane crescono molto velocemente. Il volume del mio rotolo resta compatto perché raccolgo regolarmente le foglie. I tralci sono infatti molto sottili e se ben sistemati non occupano gran volume.

Il diametro esterno della matassa è di una sessantina di cm. e quando ho appena raccolto tutte le foglie, come in questa foto, mi ricorda un rotolo di filo spinato.

Questo a mio avviso è il metodo migliore per raccoglierla agevolmente. Purtroppo quest'anno non mi è stato consentito di riutilizzare questa modalità e mi sono dovuta riadattare ai ramoscelli graffianti.

Da me non è soggetta a parassiti e anche quando la coltivavo poggiata a terra, solo raramente veniva attaccata da chiocciole e limacce, con danni assolutamente irrilevanti.






Utilizzo
Personalmente uso le foglie, in genere le aggiungo al risotto. Il loro difetto, per alcuni è un pregio, è l'essere carnose e un po' mucillaginose, e ritengo che l'aggiungerle al risotto riesca a minimizzare quello che per me è un difetto, esaltandone il gusto.
Direi che è sufficiente preparare un risotto nel modo in cui ognuno preferisce farlo, aggiungendo pochi minuti prima della cottura le foglie di Anredera tritate grossolanamente, perché sono tenere e cuociono subito. Ovviamente l'Anredera andrà a sostituire gli altri ingredienti eventualmente aggiunti d'abitudine al risotto.

Un buon abbinamento è risotto con foglie di Anredera e fiori di zucca


All'apparenza le foglie sono molto delicate, ma ho notato che dopo la raccolta si possono conservare per qualche giorno. Avendo un orto è sempre meglio raccogliere e consumare, ma in caso di necessità le avvolgo in uno strofinaccio appena inumidito, senza schiacciarle, metto il tutto in un sacchetto e ripongo in frigo, dove resistono alcuni giorni.


Ho assaggiato anche un tubero. La pianta che ho fatto crescere in vaso sembrava avere sviluppato un enorme tubero, perché lo vedevo uscire dalla terra. Così, pur considerando poco saggio sprecare un tubero che all'epoca era raro, al momento di ritirare il vaso per proteggerlo dal freddo ho deciso di estrarlo e di assaggiarne una parte.
Il tubero non era grande come sembrava. Ne ho assaggiato comunque un pezzetto, e me ne sono pentita. Da crudo è viscidissimo e infido. Illude con un fugace quanto ingannatore accenno di croccantezza al primo morso, per sciogliersi subito in una collosità scoraggiante.
Da cotto è altrettanto viscido. L'avevo tagliato a pezzettini e cotto assieme ad altre verdure. Per fortuna era molto piccolo!
Non avendo i tuberini aerei non li ho potuti assaggiare, ma temo che siano anche loro viscidi e collosi.
Le foglie si potrebbero mangiare anche crude, ma essendo mucillaginose e di gusto erbaceo a me non piacciono.



Usi medici
Pare che la sua mucillagine abbia proprietà anti infiammatorie, anti diabetiche, che calmi l'ulcera e che protegga il fegato.
Qui uno studio sugli usi medici tradizionali
http://www.scielo.br/pdf/tce/v21n4/en_26.pdf




3 commenti:

  1. Potresti aprire un orto botanico!

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    1. Grazie, carissima, sei sempre gentile!
      Sai che me lo dice anche Irene?
      Manca la forza per tenere tutto in ordine, ma le piante, pur se non pregiate, sono davvero tantissime.

      Elimina
  2. Mai una spiegazione fu così dettagliata e ricca di spunti pratici!...Grazie mille.

    RispondiElimina

Grazie per il tuo commento.

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