martedì 27 febbraio 2018

Ricordi

Ricordi di quando guardavo mio papà che risuolava le scarpe, troppo tempo fa.
Non conviene più, come non conviene riparare o far riparare tante altre cose: costa meno acquistare le scarpe nuove che il materiale per risuolarle.
Oggi ho notato che le scarpe che uso nell'orto avevano il tacco consumato. D'accordo, nell'orto si può stare anche con i tacchi consumati... ma è così semplice e veloce sostituirli. Così ho provveduto.
Ho ancora qualche pezzo di gomma, la lama che si infila in un manico di gomma per rifilare i contorni, il treppiede. Stanno per finire le "semenzine", i piccoli chiodi, da sempre contenuti nella loro scatola d'epoca.

lunedì 26 febbraio 2018

Freddo

E' arrivato il freddo, quando ormai le gemme si stanno gonfiando.
Per ora le previsioni non si sono rivelate azzeccate, e le temperature sono maggiori rispetto a quanto si temeva, anche se il vento rende il freddo più dannoso.
I semenzali che ho già messo in terra all'aperto stanno resistendo, le piante adulte sono state prudenti e non ho quasi nulla di fiorito.
Chi ha più sofferto è, sorprendentemente, l'elleboro da seme, che ha gli steli fioriferi piegati verso terra.


sabato 24 febbraio 2018

Che mele sono?

Ho acquistato queste mele, e vorrei conoscerne la varietà.
Il venditore mi ha detto che sono Gala, ma a me non sembra.
Il colore è molto intenso ed uniforme, con cambi netti.
La buccia è molto dura, sembra quasi plastica, durano a lungo.
La polpa è aromatica, dolcissima e succosa.
L'estranea che si intravvede ovviamente è un'arancia e non c'entra nulla, è lì per confronto colore e misura.
Ne ho discusso con un amico ma non rivelo la mia ipotesi per non influenzare nessuno
Grazie!




giovedì 22 febbraio 2018

Situazione semenzali

Ecco cosa c'era in serra stamattina.

Rabarbaro.


Water convolvulus


Mela campagnola


La zucca da taglio, Kangua li, è spuntata e sta benissimo nonostante io abbia semplicemente infilato i semi nella terra, senza seguire queste complicatissime indicazioni
https://patents.google.com/patent/CN105075448A/en
Cangua Li alias Cut Melon alias Zucca da taglio


Doveva essere Basella alba. A me pare un cavolo.

Cavolo di Hong Kong
Cicoria, che raccolgo circa una volta a settimana
Cucurbita ficifolia. Divorata...





Cavolini di Bruxelles rossi
Cavoli cinesi. Sempre divorati dalle limacce. Dovrò arrendermi e smettere di coltivarli





Basella rubra
Bieta barese vernina

Avevo dimenticato di fotografare le melanzane, ora c'è un po' buio.


Semenzali all'aperto

Cavolo coreano. Quelli grandi sono Cavoli di Turchia


Rabarbaro all'aperto. Senza dubbio più sofferente rispetto a quello in serra

In casa stanno spuntando i meloni tigre ibridi e i pomodori lanternini grandi.


mercoledì 21 febbraio 2018

Rosa palustris

La rosa palustris sta crescendo bene, anche se ora non è più in un finto stagno (vaso immerso in un secchio di acqua) ma è in quasi piena terra, cioè nella stretta e poco profonda bordura lungo il lato Nord.

Un esempio dei suoi fiori, foto di repertorio

In questi giorni sto raccogliendo i semi.
Il lavoro è lungo e complicato. I semi sono molto più piccoli rispetto ai comuni semi di rosa, e sono difficili da separare dalla polpa dei cinorrodi... Oppure sono imbranata io. Fatto sta che ci sto litigando da parecchio.
Ecco i semi





martedì 20 febbraio 2018

Il tappeto

Credevo di avere pubblicato a suo tempo le foto di uno dei tappeti che ho fatto nel corso degli anni, utilizzando strisce di tessuti, vecchie tovaglie, jersey, persino calzini di spugna e collant, lavorate a maglia o uncinetto.
Ho cercato il post per mostrarlo a Luisa ma non l'ho trovato, così rimetto qui le foto.


In questo caso niente tagliacuci: stoffa tagliata con le forbici, strisce unite con qualche punto a mano, e lavorazione a maglia.



St(av)o facendo un altro tappeto simile ma l'ho da tempo abbandonato.

giovedì 15 febbraio 2018

Autodifesa riguardo l'autoproduzione

Uno dei miei critici più severi è mia mamma. Di solito non apprezza le mie creazioni.
Le spugnette le trova fantastiche, mi ha commissionato dei panni per lavare il pavimento fatti più o meno nello stesso modo: microfibra di fuori e spugna all'interno.
Vedremo cosa ne uscirà.
Ho scritto subito di questo successo, perché non so quanti leggeranno il seguito!

In questi giorni sono stata rimproverata, mi hanno detto che sono una sprecona e che incito gli altri allo spreco.
Non invito nessuno ad imitarmi e dico sempre che le mie sono manie di cui sorridere, lo faccio con le mie manie e con quelle dei miei amici, finché non sono dannose.
Visto che non sono riuscita a spiegarmi ci provo ora.

Ecco cosa mi viene contestato:
Accusa: Compero gli ombrelli per fare le borse, spendendo soldi, producendo rifiuti ed ottenendo borse orribili. Vendono borse bellissime già fatte oppure stoffe bellissime con cui fare belle borse per la spesa senza sprecare soldi e senza produrre rifiuti.(Che sarebbero i manici e le stecche degli ombrelli)
Difesa: recupero il tessuto di ombrelli con la struttura già rotta, che andrebbero buttati via.
Gli ombrelli non sono più quelli di una volta, che duravano una vita. Al primo soffio di vento si rompono e vengono buttati, e spesso la stoffa è ancora buona, oppure uso gli spicchi buoni e butto quelli rotti.
I miei amici sanno che recupero la stoffa, e se rompono un ombrello sono così gentili da conservare la stoffa per me.



Accusa: Per fare il sapone usi la soda caustica che inquina.
Difesa: Certo, la soda caustica inquina, ma uso solo la quantità necessaria per saponificare i grassi.
Molte persone la buttano direttamente negli scarichi, per togliere le otturazioni, o addirittura ogni settimana come prevenzione. Loro ne usano moltissima.
I grassi che uso per produrre il sapone da bucato sono di recupero, quindi già destinati ad essere buttati via. Non tutte le persone che mi forniscono i grassi di recupero li avrebbero conferiti nell'apposito puzzolentissimo contenitore, situato nella discarica. Alcuni li avrebbero semplicemente gettati negli scarichi del lavello, accompagnati da abbondanti dosi di detersivo per evitare di intasare le tubazioni.
Uso olio o strutto acquistati solo per le saponette destinate all'igiene personale, che sono una minima parte della mia produzione.



Oltre a considerarlo divertente, come scusante per il produrre il sapone in casa c'è il fatto che sia le saponette che il sapone da bucato che si trova normalmente in commercio mi riducevano la pelle "a grattugia" invece quello fatto da me non ha questo effetto. Ormai lo uso da anni e non ho mai avuto problemi. Capisco che tutti usano sapone acquistato, senza riscontrare problemi, e sono lieta per loro.


Accusa: gli oli essenziali sono sostanze preziose e non vanno sprecate nel sapone.
Difesa: su questo punto hanno ragione e non c'è difesa. Aggiungo gli oli essenziali solo per la gratificazione che dà l'annusare una saponetta profumata.
Ci sono le fragranze per sapone di origine sintetica, ma pur sapendo che la soda è un prodotto chimico, caustico e pericoloso, quest'ultima non la posso sostituire con un prodotto naturale, le fragranze sì.

Accusa: comperi le spugne per disfarle e farne delle altre. Sembra una malattia mentale.
Difesa: non ho comperato le spugne con l'intento di disfarle. Le volevo usare tali quali, ma non mi sono trovata bene. Le avevo lì da anni, perché non mi decidevo a buttarle e non riuscivo ad usarle, così finalmente le ho trasformate ed ora le uso.
I materiali usati sono: spugne "arrotolate", che non riuscivo ad usare quindi erano da buttare, gommapiuma, che era di recupero, quindi se non l'avessi recuperata sarebbe stata buttata via da tempo.
Il panno in microfibra era ancora utilizzabile anche intero, ma mi è servito per migliorare le spugnette.

Non intendo indurre nessuno ad acquistare spugne o ombrelli o quant'altro per disfarli, né pretendo che altri prendano esempio da quello che scrivo.
Mi piacerebbe che qualcuno sia spronato ad evitare gli sprechi, quello sì. Capita a tutti di acquistare un oggetto credendolo utile e poi di ricredersi. Nel caso invito a:
-darlo a qualcuno che lo usa personalmente
-cercare un uso alternativo, anche eventualmente per le singole parti che lo compongono
-darlo a qualcuno che lo sa recuperare o riutilizzare in altro modo
-se proprio non ci sono utilizzi possibili, smaltirlo nel modo migliore, separando i vari materiali che lo compongono per gettarli nel cassonetto giusto
- ricordarsi di non riacquistare quel prodotto in futuro.

Mi dispiace di non essere riuscita a spiegarmi e ringrazio chi mi ha dato l'opportunità di riprovarci.

martedì 13 febbraio 2018

Spugnette e tagliacuci

Commento: non si vedono più le foto, ma cliccandoci sopra si aprono. Se ci fossero dei problemi fatemi sapere Proverò a risolverli.

Ho ripreso a fare le spugne, e sono più funzionali rispetto alle mie precedenti creazioni.
Avevo delle spugnette inutilizzabili.
Sono fatte con una retina di plastica tubolare arrotolata, ne avevo alcune colorate, uguali dentro e fuori, e alcune bianche dentro e argentate fuori.
Il problema? Sono dure, non riesco ad usarle bene e non le posso strizzare, così trattengono acqua all'interno e temo che aiuti la proliferazione dei batteri.

Ingredienti:

Ne ho srotolate un paio e usando la retina srotolata, un panno in microfibra, della spugna di recupero e la mia fida tagliacuci ho prodotto una quantità di spugne molto comode ed efficaci, anche se non bellissime.
Alcune hanno un lato di retina e uno di microfibra, altre sono solo di microfibra.
C'è da dire che le spugne argentate non erano nuove, quindi sono un po' ondulate (perché erano arrotolate) e in parte hanno perso il colore.



In quelle blu ho lasciato la retina nella sua forma originale tubolare, l'ho farcita con la spugna e ho chiuso le aperture sopra e sotto. Quindi lo strato esterno di quelle blu è completamente di retina. Più grossolana e trasparente rispetto a quella argentata, forse si avvantaggerebbe di un doppio strato anziché di uno semplice. E' anche molto più difficile da cucire, forse non conviene rischiare di rovinare la tagliacuci. Le cucirò a mano.


La cucitura nera è particolarmente antiestetica. Pur di non cambiare i fili della tagliacuci, ora lascio le cuciture all'interno.


Hanno un cordino per appenderle.
L'ho fatto anche alle spugne di luffa...

Lo so, i cordini sono proprio bruttarelli. Sono fatti con la treccina di cucitura della tagliacuci.
Le spugne funzionano, il risultato è migliore rispetto a quello della somma delle singole parti, si meriterebbero uno sforzo in più, quindi cordini più graziosi.

domenica 11 febbraio 2018

Elleboro di Celestial 2




Credevo di trovarlo completamente aperto, invece no.
Altre foto solo se ci saranno diversi fiori aperti in contemporanea.







sabato 10 febbraio 2018

L'elleboro di Celestial

Neanche due anni fa un'amica mi regalò delle piccolissime piantine di elleboro da seme.
Io non le avevo nemmeno trapiantate in terra! Mi ero limitata ad appoggiare i 3 vasetti accanto agli ellebori "storici" (Helleborus niger) che stanno lì da 50 anni.
Eccoli
Helleborous niger, fioriti in ritardo

Il 19 gennaio mi accorsi che una di queste piantine nuove aveva dei boccioli!



Fino a metà gennaio pensavo che questo sarebbe stato il primo anno senza "Rose di Natale" fiorite e invece ho avuto la doppia sorpresa: fioriti sia i vecchi che i nuovi!
26 gennaio

Notai anche che le radici si erano avventurate attraverso i fori di drenaggio dei piccoli vasi e si erano saldamente ancorate nel terreno.
3 febbraio
3 febbraio
3 febbraio


Mi ero ripromessa di trapiantarli solo dopo la fioritura, ma i boccioli stavano crescendo molto lentamente, così non ho resistito. A un certo punto ho tagliato i vasi, ho liberato le radici e finalmente gli ellebori sono in piena terra.
8 febbraio
8 febbraio
8 febbraio


Non sembra che abbiano sofferto!
10 febbraio


Finalmente si stanno aprendo! Domani altre foto

Fioriture

Iniziano a fiorire i miei soliti fiori. Sempre quelli, perché non ho seminato novità. Le foto sono nettamente peggiori. Nell'ultimo mese...