venerdì 31 gennaio 2020

Aggiornamento serra e semenzali

Rapido aggiornamento serra.
Le mie piantine stanno crescendo benissimo! Non esageriamo... benissimo se si tiene conto che è inverno.
Qualche giorno fa ho trapiantato alcuni ciuffettini di Cavoli acefali. mi era caduta la bustina dei semi e sono nati molto fitti.


I piselli e i papaveri spontaneo stanno crescendo, sono spuntate le carote, e, udite udite... la mia nuova trappola per limacce recentemente acquistata... funziona!


Non aggiungo la macabra testimonianza fotografica, ma decisamente funziona. Ho dovuto aspettare qualche giorno, ma ora funziona. Merita di acquistarne un'altra. Oppure sarà merito degli avanzi di birra offerti dal vicino?

Le plantuline di peperoni continuano a diminuire. Ne muoiono due o tre al giorno... però alcune stanno finalmente iniziando ad emettere le foglioline vere.



Le foto sono di qualche giorno fa, in questo periodo ho tanti impegni. Se ne facessi altre passerebbero ancora altri giorni.

Vorrei iniziare con qualche pomodoro,  viste le temperature miti, ma credo che non avrò nemmeno quei pochi minuti necessari.

Le temperature notturne in serra sono di -2/-3°. Quindi in teoria all'esterno sono di -4/-5° e qui è abbastanza riparato. Confermo la discrepanza con le minime ufficiali.

venerdì 24 gennaio 2020

Confettura di azzerruoli

Con succo di arancia e di limone.
Ne ho fatto solo un vasetto, avevo preso solo due manciate di azzeruoli, ma che profumo in casa! Altro che i deodoranti per ambiente.










giovedì 23 gennaio 2020

Altri calzini! (e chi mi ferma più?)

L'anno scorso acquistai due coprispalle al mercato.
All'inizio li stavo rimettendo sul banco inorridita: non riuscivo a capire cosa fossero... (i soliti modelli improbabili da mercato... 🤣), ma una gentile cliente, che li aveva già acquistati, mi spiegò da che parte prenderli e come domarli.
Uno lo lasciai sotto forma di coprispalle. Ce l'ho ancora e mi piace tantissimo. Spesso mi sono pentita di non averne acquistati altri, perché,  ovviamente,  dato l'uso intensivo, ormai ha perso l'originale morbidezza.

Il secondo lo trasformai in golfino, lo macchiai, cercai di tingerlo per recuperarlo, ma peggiorai la situazione. Stava lì in un angolo, volevo farne stracci per spolverare.

Visto il "grande successo" dei calzini ricavati dalle maniche dell'orripilante maglione bianco, ho deciso di ripetere l'esperimento. 
Mi ha preso la mano! Anzi, la mano e i piedi! 


Sono tutti modelli diversi, adattati alle diverse parti dell'ex golfino.

Li ho cuciti con la tagliacuci. Data la mia pigrizia,  e la permalosità della mia tagliacuci, ho lasciato i fili blu.

Quando ho terminato i pezzi con un bordo elastico, non mi sono arresa: ho fatto la cucitura laterale in parte dal diritto


Così posso risvoltare il bordo, e avere la cucitura all'interno.

Qualcuno ricorderà che io staccavo e riattaccavo anche i bordi dei calzini acquistati, per poterli risvoltare al dritto... 😂

In tutto ho ottenuto 7 paia di calzini, così morbidi che mi mandano in sollucchero! Già. Ho addosso questi calzini, e se lo scrivessi correttamente,  con una sola c, non renderebbe appieno l'idea.  Inoltre ho una buona quantità di striscioline, che un tempo avrei recuperato, ma ora ho buttato.

martedì 21 gennaio 2020

Recupero maglione

Avrei tante cose da scrivere, ma per un motivo o per l'altro non scrivo quasi mai. Non che siano cose importanti: il mondo va avanti tranquillamente, con o senza i miei post.

Da tempo non riuscivo più a sopportare il maglione in oggetto. Era molto pesante, e io soffro il caldo; era di lana, e io sono allergica alla lana; era di lana (l'ho già detto?), e quindi era antipatico da lavare; era piuttosto scollato, cosí mi causava un grande sbalzo termico tra la parte coperta e quella scoperta, era pieno di pallini e parzialmente infeltrito.
Se poi aggiungiamo che questo maglione non era solo soletto come tutti i maglioni che si rispettino, ma aveva un gemello omozigote altrettanto fastidioso... possiamo capire che il tormento era elevato al cubo.

Finalmente, qualche giorno fa, ho deciso di sbarazzarmene definitivamente. Non avevo un piano preciso: ho semplicemente staccato le maniche, per renderlo inutilizzabile. Appena fatto, mi è caduto l'occhio su un mucchietto di calzini spaiati. Non sono mai stata una grande spaiatrice di calzini, ma in questo periodo sto recuperando il tempo perso e li sto spaiando a una velocità incredibile.
Ben 5 su due lavatrici. Il 100 %.




Così ho deciso di trasformare quelle maniche in caldi calzettoni.

Ho iniziato infilando i piedi negli ex polsi, imbastendo per delimitare l'eccesso. Ho tagliato l'eccesso e tolto l'imbastitura.
Già, ho preferito sagomarli dal diritto. Non so nemmeno io il perché: i miei piedi dovrebbero assomigliarsi, e quindi avrei potuto farli a rovescio, poi raddrizzarli e mettere quello tagliato a sinistra sul piede destro.
In ogni caso, per cucirli come faccio io, l'imbastitura va tolta. Quindi farli dal diritto o dal rovescio non cambia un granché.
Un calzettone è già fatto perché anche le foto non erano programmate.

Ho imbastito la sagoma del piede

Ho tagliato l'eccesso e sfilato il piede

Ho tolto l'imbastitura

Questo tipo di cucitura si fa dal diritto ed è la migliore, secondo me, per cucire i maglioni. Se fatta bene risulta praticamente invisibile.

Si prendono due fili da lato sinistro...

Poi due dal lato destro. Fino ad esaurimento (dei fili)


In pochi minuti ho ottenuto un paio di calzettoni molto caldi e neanche tanto brutti, considerando come vengono di solito quelli ricavati dalle maniche. Quasi non mi danno prurito, perché i miei piedi sono meno delicati, e li laverò senza farci molto caso, perché anche se si infeltriscono pazienza. E, finalmente, mi sono liberata di uno dei due orrendi maglioni.

Ciao ciao dai miei "piedini".
Il resto del maglione l'ho già tagliato. Mi piacerebbe ricavarne un gilet da appioppare a mia mamma. Già, è ora che se lo goda un po' lei, visto che fu proprio lei ad appiopparmi all'epoca i due malefici maglioni.
Vedremo, chi vivrà vedrà.

venerdì 17 gennaio 2020

Gomitolo a doppio svolgimento

Non so come definirlo! Gomitolo a doppio svolgimento è un termine che ho inventato adesso. Nessuno mi ha insegnato come si chiama.
Chi conosce il nome corretto me lo comunichi, grazie!

A volte abbiamo una grande quantità di filato e possiamo utilizzare tanti gomitoli diversi per lavorare le varie parti, senza badare al risparmio.
Altre volte rimaniamo con una piccola quantità di filo e dobbiamo finire di lavorare le due maniche. Il filo rimasto è proprio poco, vogliamo lavorare le maniche assieme, un po' perché di solito si fa così, e a maggior ragione per ottimizzare al massimo il poco filato a disposizione e non sprecarne nemmeno un centimetro.
Come fare per dividerlo esattamente, in modo da poterlo utilizzare fino all'ultimo senza riempirlo di nodi e lavorando in contemporanea per regolarsi meglio?
Avevo una cara zia abilissima nel dividere i gomitoli in due o anche in tre parti uguali, e non ne sprecava mai più di un paio di centimetri. Ora la zia non c'è più, io non ho tale abilità, e credo che nessuna tra noi "giovani" possa nemmeno aspirare a raggiungere un tale grado di precisione.
Così se devo usare un solo gomitolo per lavorare due pezzi diversi in contemporanea ricorro a questo piccolo trucco: avvolgerlo in modo che si possa usare sia dall'esterno che dall'interno.
Niente sprechi e niente nodi superflui.

Proprio ieri ero dalla mia amica "non tecnologica" che aveva questo problema.
Ho iniziato a prepararle questo tipo di gomitolo ma la cosa le ha provocato un attacco di panico.
Ora il suo gomitolo è una cosa ibrida: da una parte quello originale, dall'altra quello che le stavo preparando io.
É rimasta così sconvolta che non ho nemmeno potuto rimediare e far tornare il tutto come prima. Ho dovuto mollare il gomitolo cosí com'era.
Mi spiace di averla sconvolta così tanto, non mi sembrava una cosa tanto terribile.
Le persone meno sensibili sicuramente potranno giovarsi di questo sistema.

Si inizia avvolgendo il filo su tre dita, tenendo il capo fermo in modo che esca dal gomitolo


Continuare avvolgendo in modo incrociato. Quando il gomitolo raggiunge questa dimensione si possono sfilare le dita e continuare ad avvolgerlo normalmente, ovviamente evitando che il capo venga inglobato nel gomitolo.
Non va avvolto molto stretto.


Alla fine questo gomitolo si può usare sia dall'interno, tirando il capo che si è tenuto da parte, che dall'esterno,

Provate,  e vedrete che non c'è niente di cui avere timore. Al limite, se proprio non dovesse funzionare, la lana è perfettamente avvolta, senza nodi né grovigli, e può essere utilizzata anche solo dall'esterno.

P.s.  l'etichetta 'fallimenti' è perché ho fallito nell'aiutare la mia amica. Ci sono rimasta troppo male! Questo sistema però è validissimo.

sabato 11 gennaio 2020

Marmellata di zucchine

Che stress, non sto mai bene, non ho nemmeno voglia di scrivere.
Ho assaggiato la marmellata di zucchine fatta in settembre, direi che non è male.

Un amico mi aveva regalato una borsa piena di zucchine. Per ricambiare, le ho usate per fare una marmellata e gliene ho dato un piccolo barattolo da assaggiare.

Ho messo, oltre alle zucchine, zucchero, succo di limone, olio essenziale di foglie di cannella e zenzero tritato. A quell'amico piace tantissimo lo zenzero.  A me no, ma siccome "fa bene" a volte mi sacrifico.


sabato 4 gennaio 2020

Affrancatura solidissima

In questo primo post del 2020 dedicato alla 'Posta del cuore di bue', sono la prima ad avere dubbi: se "affrancare" significa liberare, perché si affranca il filo per evitare che si liberi? 
Spero di poter rispondermi presto. 
Eventuali suggerimenti sono ben accetti.

Non é necessario affrancare in questo modo. É una pignoleria da precisini, tanto per usare un eufemismo. 
Disfare l'ultima asola e nascondere il capo (o usarlo per cucire) é più che sufficiente.

Il  campioncino nelle foto non é un lavoro finito. Avevo sottomano questo pezzetto già lavorato e l'ho usato.

Per ottenere una affrancatura più che salda e quasi completamente invisibile, si può prima passare il filo all'interno del lavoro, poi dividere i capi che lo formano, passarli separatamente nel lavoro, annodarli tra loro in varie combinazioni, sempre tenendo alcuni fili della lavorazione tra i due capi che vengono annodati, e nascondere o alla fine tagliare le punte dei capi stessi, che in questo caso sono 3. 
In questo modo i nodi restano piccolini e quindi invisibili, e il lavoro è più affrancato e inestricabile che mai.














venerdì 3 gennaio 2020

Pulire I topinambur

Non é facile, togliere ogni traccia di terra dai topinambour.
Come dico nel video, li sto lavando in bagno.Il tutto é lavato, disinfettato e sterilizzato che manco una sala operatoria. Sicuramente é più pulito della terra dove fino ad ora stavano i topinambur, che tra l'altro verranno puliti di nuovo nel lavello e poi sbucciati.
Chi avesse problemi in tal senso si ritenga abbondantemente avvisato ed eviti di guardare.

Cosa sia 'lo spruzzino' me lo chiedono da anni, da prima che esistesse questo blog.
È un idropulsore da rubinetto.
Finalmente integro le descrizioni a voce o scritte con un breve video.



mercoledì 1 gennaio 2020

Buon Anno!

È già il 2020, incredibile.
Auguri!

Ecco cosa ho trovato oggi.

Rosa Sanguinea

Devo assolutamente svecchiarla

Ci sono state solo gelate leggere, ma non credevo che il senecio le avrebbe sopportate


Choisia ternata

Un lampone solitario


Chimomanthus praecox 

Un'infreddolita calendula.
Fiorita anche la varietà officinalis

Bunium. Non è fiorito ma lo raccoglierò a breve

Le plantuline di kiwi, nonostante il terreno duro e congelato, sembrano in perfetta forma, sembrano anche un pochino cresciute.

Ho trovato anche una brutta sorpresa: un piccolo geco incastrato nello strato di ghiaccio che si è formato su un secchio di acqua. Lo tengo in serra, per annaffiare all'occorrenza, perché per evitare problemi ai tubi ho chiuso l'acqua in giardino.
L'ho tolto, ma non l'ho potuto salvare.

Fioriture

Iniziano a fiorire i miei soliti fiori. Sempre quelli, perché non ho seminato novità. Le foto sono nettamente peggiori. Nell'ultimo mese...