Sono perfettamente d'accordo nel ritenere molto miti i due inverni precedenti, ma anche l'attuale non mi è sembrato poi così rigido. Forse, più che le temperature basse, ha influito la neve, che è rimasta a diretto contatto delle foglie per un paio di giorni.
Sapevo che avrei dovuto tagliarlo, non era possibile lasciarlo lì, così ho approfittato e l'ho eliminato subito. Già, perché temevo che la maggior parte dei rami si sarebbero ripresi, dando vita a nuovi germogli. Se veramente si fosse ripreso, mi sarebbe dispiaciuto ancora di più. Avrei anche dovuto ripulirlo dalle foglie marcite. No, tagliare drasticamente era l'unica soluzione possibile. Facendo ciò ho privato del suo rifugio un esemplare di anacridium aegyptium. Comunque è rimasto tra i rami tagliati che ho ammonticchiato sull'aiuola lì accanto, la situazione per lui non è molto cambiata.
Arrivata a circa un terzo del lavoro, ho incontrato una discreta quantità di cinorrodi di rosa La Sevillana, la cuξκìri fioritura era passata inosservata, inglobata dal soffocante viluppo del senecio.
Avrei potuto tagliare ancora un po', non ho finito di togliere il fascio di stoloni lanciati alla conquista di nuovi territori verso Est, ma aveva ricominciato a piovere "acqua bagnata", così mi sono ritenuta soddisfatta.
Precipitazioni sì, freddo no.
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