venerdì 4 novembre 2016

Mele cotogne

Un amico mi ha regalato due belle mele cotogne raccolte dal suo albero. Sono fortunata, i miei amici sono sempre molto generosi.

Per preparare la marmellata e la gelatina di mele cotogne esistono due metodi: quello maschile e quello femminile.
Quello maschile mi è stato insegnato da un altro amico: si prendono le cotogne e con grande sfoggio di muscoli si tagliano, si ripuliscono e si mettono a bollire.
Quello femminile consiste nel mettere le cotogne intere nell'acqua, farle bollire e solo in seguito togliere il torsolo.
Il metodo femminile è vantaggioso perché, anche se non consente lo sfoggio dei muscoli che in misura sufficiente per tagliare le cotogne anche noi avremmo:

  • non rischiamo di tagliarci durante l'operazione,
  • le bucce e i torsoli devono essere cotti assieme alla marmellata, che senso ha toglierli prima?
  • togliendo prima il torsolo possono rimanere nella marmellata i tipici  "granellini" legnosi (sclereidi) che rovinano la consistenza della marmellata e che in certi casi è meglio non mangiare.

Due cotogne messe a lessare intere in una pentola rotonda lasciano tanto spazio per tanta acqua, così anziché una gelatina ho ottenuto uno sciroppo.
Mettendole a bollire tagliate a pezzetti questo non sarebbe accaduto, ma per ovviare si possono mettere nella pentola dei vasetti di vetro pieni di acqua per occupare lo spazio e riuscire ad immergere completamente le cotogne usando poca acqua.

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