domenica 29 gennaio 2017

Fai da te? A volte no.

Io sono fissata con il fai-da-te.
So che da alcune persone è considerato un brutto atteggiamento: chi faceva da se una volta faceva per tre, ora è considerato una persona della quale diffidare, perché non dimostra fiducia negli altri, e in quello che gli altri fanno.
Queste teorie psico-consumistiche non mi impensieriscono né mi impressionano, per me resta un gran divertimento cimentarmi in esperimenti di vario tipo ed è una soddisfazione quando questi risultano più o meno azzeccati.
Ovviamente capitano anche i fallimenti totali, i "Vietato riprovarci".

E' il caso dell'estrazione casalinga dell'olio di Oenothera.
Già l'esperimento è partito con i presupposti sbagliati: l'olio di Oenothera andrebbe estratto a freddo, per non guastarne le pregevoli caratteristiche.
Non avendo un torchio per olio, ed avendo a disposizione una discreta quantità di semi, tanti che non li avrei potuti spacciare nemmeno ad una decina di banche dei semi, per non buttarli ho provato ad estrarne l'olio con il sistema che usa una mia cara amica per ottenere il burro laurino.

Ho quindi messo i miei semini in acqua, tenendoli a un filo dall'ebollizione per tre ore.
I semi appena messi in pentola

La parte più divertente di tutto l'esperimento. Alla prima scolatura i semi si sono ammonticchiati formando una sorta di torre piatta, come una lingua. Non so se dalla foto si capisce.


Non vedendo nessun olio sulla superficie ho interpellato la mia amica, che mi ha consigliato di schiacciarli con le dita e rimetterli a bollire.
Erano piuttosto duri, non ci riuscivo, così li ho frullati.
Ecco il risultato

Li ho rimessi al fuoco. Niente di niente. Di nuovo filtrati.

Il giorno seguente sulla superficie si era formata una sorta di pellicola, simile a quella che compare sul tè quando viene abbandonato in una tazza per un certo periodo.
Al tatto non si rileva nessuna untuosità.
Considerando che:
La raccolta dei semi richiede tempo,
La sgranatura richiede tempo e fatica,
La cottura altro tempo,
Si impegnano una discreta quantità di utensili senza ottenere alcun risultato,
Anche se si riuscisse ad estrarre dell'olio questo non dovrebbe essere sottoposto a temperature alte...

Dichiaro il completo fallimento dell'esperimento e lo catalogo come:

Vietato riprovarci.

8 commenti:

  1. Io ho impietosamente fallito una torta, non me la sono sentita nemmeno di darla alle galline.

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    1. Non ci credo, non sarà stata così terribile!
      Comunque alle galline puoi darla. Non è che le obblighi, gliela proponi e basta. Che ne sai dei loro gusti? A me non piacciono i lombrichi, ma loro ne vanno matte. Magari a loro piace anche la torta ;-)

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  2. Però!! interessante... questa tecnica non la conoscevo, ma secondo te la non riuscita è dipesa dal tipo di seme?...pensavo a quelli di lino che però sono durissimi :(

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    1. Sì, penso che il problema sia correlato al tipo di seme. La mia amica lo fa con i semi di alloro e riesce benissimo. Certo la quantità di burro Laurino ricavato è poca, usa 9 10 kg di bacche di alloro ogni volta!
      Non penso che vada bene con i semi di lino, perché messi a bollire in acqua fanno un gel più che l'olio. Penso che vadano spremuti anche loro.

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    2. uffi, uffi...dai mente geniale trova una soluzione ;)!!

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    3. Mi sa che questa è troppo difficile per me! Però si può estendere l'appello due punti chiunque sappia ci faccia sapere!

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  3. Ahahahah.
    La questione è che queste attività sono o una-tantum o troppo saltuarie per acquisire un po' di maestria.

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    1. Inoltre servono attrezzi e conoscenze.
      Quell'anno mi avevano chiesto tanti, tanti, ma tanti semi di enotera per fare un certo esperimento in biblioteca (mah).
      Alla fine non ne fecero nulla, e io mi ritrovai con una quantità enorme di semi di enotera. Ero già iscritta alla banca dei semi, ma i semi raccolti erano veramente una quantità enorme, così volli provare a ricavarne qualcosa, tanto per dimostrare che tutto il lavoro fatto per raccoglierli non era stato inutile. Ovviamente dimostrai solo il contrario.

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Grazie per il tuo commento.

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