venerdì 21 agosto 2020

Ifantria 😞

Guardo in su per decidere quale ramo potare e vedo degli ammassi di ragnatele. Mi sa che è proprio lei.

Andrà bruciata.







17 commenti:

  1. Massacra quei mostri con ogni mezzo a tua disposizione! OGNI mezzo!

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    1. Eseguito! Prima le ho calpestate e poi incendiate. 😈

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    2. Brava. Sono degli assassini botanici che non meritano alcuna pietà. Bisognerebbe riservare lo stesso trattamento ai mostri a due gambe che li hanno importati dalle nostra parti -- calpestati e incendiati.

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    1. Purtroppo ad alcuni piacciono! 👿

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    2. Davvero. Avrai letto l'altro mio messaggio, con i commenti copiati dal gruppo del parco. Domani provo a telefonare in Comune.

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  3. Nessuna pietà!
    Un paio d'anni fa ci hanno provato sul mio pero, ma le ho sterminate per tempo. Capito con chi avevano a che fare :D , non si sono fatte più rivedere.
    Lorenz

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    1. Qui c'è un problema grosso: il parco ne è pieno. Alcuni hanno detto:
      - Sono larve di farfalla, non possiamo distruggere tutto ciò che non ci piace. Gli alberi li distruggono glibumani, non le larve!
      -Molti uccelli si nutrono di questo bruco!
      -Madre natura è perfetta, noi no!
      Alla fine chi ha postato le foto si è scusata, per avere demonizzato dei "poveri bruchi".

      Lasciamo ogni speranza.

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    2. Facciamo un po' di chiarezza, perché dalle mie parti quei mostri stanno devastando da almeno un paio di decenni i pochi alberi superstiti...

      1) sono larve di falena, non di farfalla

      2) gli alberi li distruggono gli umani *E* le larve, anche se con tecniche diverse e il più delle volte per finalità diverse

      3) il bruco dell'ifantria non ha praticamente nemici naturali dalle nostre parti (perfino le galline li rifiutano!), fatta eccezione per alcuni rari agenti patogeni -- fortunatamente anche i mostri si possono ammalare

      4) "Madre natura" include pure noi, ed un'entità di carattere spiritual-religioso (dunque di fantasia) che esiste solo nella nostra testa; e nota che ho scritto "nostra"

      Conclusione. Lasciamo pure ogni speranza, che probabilmente non possiamo fare altro, però qualche randellata virtuale a chi si lascia un po' troppo andare all'ideologia pseudo-ambientalista (l'ambientalismo è altra cosa) non è male assestarla.

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    3. Alcuni membri del comune sono iscritti a quel gruppo, quindi sanno cosa sta succedendo.
      Domani provo a telefonare in comune, e sento cosa mi dicono.
      Quando telefonai perché la phytolacca e il parthenocissus avevano preso il sopravvento mandarono subito l'artiglieria pesante. Peccato che poi i giardinieri regolari non facciano nulla per tenerle a bada ed è quasi tutto re infestato. Io ripulivo, almeno davanti a casa mia, ma ora non ce la faccio più.

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    4. Le invasioni di organismi "esotici" sono fenomeni sui quali l'unica "cura" è la prevenzione, una volta che il danno è fatto si tratta di un danno irrimediabile, che ha solitamente una progressione inarrestabile. I casi sono ormai innumerevoli, e non sto neppure a tentare d'iniziare un elenco.

      Fare prevenzione significa sostanzialmente smetterla con l'andirivieni di mezzi, merci e persone che ha ormai raggiunto livelli parossistici, il che è in contrasto con la religione mondialista che (anch'essa) ha infestato la testa dei membri delle nostre dirigenze. Dunque, citandoti, "lasciamo ogni speranza" -- dovremo vivere la nostra intera vita in ecosistemi incasinati nei quali gli equilibri sono stati allegramente demoliti a suon di "mobilità".

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    5. A parte che ormai quasi tutti i parassiti animali e vegetali sono quasi dappertutto, e niente li riporterà ai luoghi di origine, per raggiungere la situazione che auspichi, dovrebbe accadere una catastrofe mondiale, in modo che i pochi sopravvissuti tornino a vivere come nell'anno 1000.

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  4. Risposta per tutti.
    Ho telefonato in comune, all'addetto parchi e verde pubblico. È stato molto gentile, ha detto che i suoi colleghi erano già intervenuti, ma mi ha passato ugualmente l'altro collega che se ne era occupato direttamente, per sapere se avessero trattato anche la zona vicino a casa mia. Anche L'addetto dell'ufficio ecologia è stato molto gentile e ha confermato di avere trattato anche nella mia zona. Noi non abbiamo visto nessuno, e gli alberi hanno ancora lo stesso aspetto. Saranno intervenuti con qualche veleno o qualche antagonista. Chi è pratico, mi sa dire in quanto tempo si può capire se l'intervento ha avuto successo? Grazie.

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    1. In genere usano bacillus thuringiensis per i trattamenti precoci, o piretroidi "abbattenti" per quelli delle infestazioni "avanzate". In entrambi i casi i risultati APPARENTI sono rapidi (a parte il tempo necessario perché le ragnatele già presenti vengano rimosse dal vento e dalle piogge e perché spuntino nuove foglie in luogo di quelle divorate). In nessun caso si hanno risultati a lungo termine -- l'infestazione si ripresenta non appena uno sciame di falene arriva da qualche area limitrofa. Considerando che l'ifantria è polifaga, trattare i "giardini" o anche le colture non ha effetti sistemici sull'attecchimento della specie, dal momento che le aree con vegetazione spontanea fungono da "serbatoio" di numerosi esemplari pronti a rinnovare rapidamente le infestazioni.

      Una differenza sostanziale sulla diffusione stagionale del lurido parassita importato è data dalle condizioni meteorologiche, che possono agire da acceleratore o da freno, rendendo più o meno lungo il periodo (comunque breve) che intercorre tra le generazioni, che sono ogni anno ben più d'una.

      P.S. Non sono un esperto. Quel che ho scritto l'ho intuito guardandomi intorno e collegando quel che vedo ad "antiche" conversazioni con un mio conoscente che studiava agronomia una ventina d'anni fa. Prendi il tutto con le molle.

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    2. Grazie per la risposta. Essendo questa la prima apparizione in zona, non resta che sperare. Che abbiano fatto il trattamento giusto, che funzioni, che l'abbiano fatto anche da dove sono venute, e che ognuno dei miei vicini si occupi del proprio giardino, in modo che niente faccia da serbatoio.

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Grazie per il tuo commento.

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