Il pane, inteso come panini o pagnotte cotti in forno, non lo faccio da anni.
Le variazioni sono sul mio solito pane sottile cotto in padella con coperchio, cui non so dare un nome corretto.
Il Carasau é cotto in forno
La piadina ha bicarbonato e strutto
Il pane marocchino, il chapati e tanti altri sono azzimi e piú alti.
Nel naan ci sono yogurt e miele
La pita contiene sale ed é piú alta
Le pappadums sono di lenticchie
Finché non troverò un modo più adatto di definirle, le mie continueranno ad essere "piadine," tra virgolette.
Sono molto spartane:
Lievito madre, acqua, farina.
Dischi molto sottili, cotti in padella senza aggiunte,
Se farcite sul secondo lato diventano "pizza".
Dopo tanti mesi di ricetta base, ho sperimentato tre varianti:
1) Con semolino di orzo.
L'idea é arrivata dal "mio" (in realtà é di tutti coloro che lo amano) blog, gli Amicidell'ortodue.
L'ho aggiunto alla pasta il giorno prima, e l'ho stesa veramente sottilissima, cuocendola fino a farla diventare croccante
Buona, ma ci vorrebbe il sale. L'orzo è ancora più insipido del frumento. |
Qui, già abbondantemente sbocconcellata, farcita con fantastici germogli di luppolo saltati in padella
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2) con aggiunta di farina di semi di lino.
È stata un'idea estemporanea. Avevo già formato la pallina di pasta della giusta misura e ci ho aggiunto un po' di farina di semi di lino.
Così il volume è aumentato e ho dovuto avanzare un pochino di pasta. Anzi, avrei dovuto avanzarne di più.
La "piadina" è diventata troppo larga ed ha occupato i bordi della padella, pregiudicando notevolmente il già dubbio aspetto estetico e, quel che è peggio, l'uniformità di cottura. Certo potevo cambiare la padella, ma questa era già calda, io sono pigra, e se avessi cambiato padella, nell'attesa che si scaldasse... il disco di pasta mi sarebbe colato tra le dita, oppure si sarebbe appiccicato alla superficie dove l'avessi appoggiata.
La brutta "piadina" con farina di lino e buona e morbida |
3) versione dolce
Siccome di questa ho completato solo la prima parte dell'esperimento, l'appuntamento è rimandato alla prossima occasione
Come si cucina il luppolo? Qua c'è pieno! Io direi che le tue variazioni sono molto appetitose!
RispondiEliminaGrazie. Non è la stagione giusta, Questi erano congelati. Devi raccogliere le punte tenere dei germogli in primavera, facendo attenzione perché sono un pochino pungenti. Lavarle, sbollentarle leggermente in un po' d'acqua e procedi come vuoi. In genere si asciugano un po' in padella e si usano in una frittata o si mettono a metà cottura in una minestra di riso. Io le preferisco passate in padella e aggiunte al riso bianco, con grana.
EliminaSecondo me non esiste una verdura migliore. Prova!
Da queste parti c'è pieno!lo farò!
EliminaSecondo me non te ne pentirai. Ovviamente evita le zone inquinate.
EliminaDicono che contiene THC, mah.
Ciao, te lo avevo già scritto ma chissà come non ritrovo il messaggio per te che dunque ti rimando. Volevo,solo,dirti che condivido e apprezzo parola per parola il commento che il blog "hortus incomptus " fa del tuo lavoro. Quando i complimenti sono così ben espressi e meritati, trovo giusto aggiungersi. Buona giornata, buon dicembre. Laura
RispondiEliminaCiao, nemmeno io ho visto un tuo messaggio analogo a questo. Davvero mi fa tanti complimenti? Che gentile! Devo cercarlo e ringraziare.
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