Arrivo a casa dopo qualche giorno di assenza. I miei occhi subito si soffermano sui piccoli tagete, accanto al cancello, luminosi di arancione fiammato. Frugano nel cespuglio dei meloni e dei cetrioli, scorgono finalmente dei pomodori maturi, notano tante zucchine sui cespugli e si bloccano su una distesa di foglie traforate. Le foglie sono piene di Popillia japonica.
Senza nemmeno scaricare i bagagli, ho iniziato ad affogarne alcune, e ad estirpare la vite. La brucerò, ma temo che non servirà.
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