Ecco il risultato:
Quello che semino, coltivo, raccolgo e cucino. Bonus extra: quello che cucio, taglio, invento, incollo...
sabato 31 ottobre 2015
Ho rifatto il pane
Avevo smesso anni fa, perché a causa dei problemi alle mani non riuscivo più ad incordare l'impasto. Poi ho pensato che non esistono solo le "ciabatte" ci sono diversi tipi di pane che si possono semplicemente impastare senza sbattere violentemente l'impasto.
Ecco il risultato:
Un unico problema: è troppo buono. Non ho bisogno di ingrassare.
Ecco il risultato:
Spuntano
Promemoria: sono spuntati i semi non originali di torasan e l'ulteriore semina di senape.
Con le brassicacee non si scappa.
Sono molto fitti, li dovrò ripicchettare al più presto.
Con le brassicacee non si scappa.
Sono molto fitti, li dovrò ripicchettare al più presto.
venerdì 30 ottobre 2015
Ho salvato il piccolo geco
Sono felice! Stavolta sono riuscita a salvare un piccolo gechino.
L'altra sera ho rischiato di calpestare un piccolo geco che aveva avuto la malaugurata idea di mettersi sul secondo gradino delle scale. Le mie scale sono aperte, e la notte ormai fa freddo, inoltre i gechi vi si mimetizzano e non è facile vederli, soprattutto se sono piccolini.
Mi hanno detto che ce ne sono anche di più piccoli, ma questo è il più piccolo che io abbia mai visto.
Dicevo che ho evitato per caso di calpestarlo. Potevo ignorarlo, ma ho pensato che non sarebbe sopravvissuto, con quel freddo, che non sarebbe riuscito a salire fino alla sua tana.
Sapevo che non ce l'avrebbe fatta perché accadde già l'anno scorso: trovai sui gradini un piccolo geco, era il primo sicuramente nato qui (gli altri non so da dove e come siano arrivati). Per ripararlo un po' dal freddo del marmo e avvicinarlo alla tana lo misi sul cavo dell'antenna, era l'unico posto lontano dal freddo marmo e sulla direzione della tana, ma la mattina seguente lo trovai morto. Non avevo avuto il coraggio di portarlo in casa...
Stavolta non l'ho voluto lasciare fuori. L'ho messo in un bicchierino, ho catturato una zanzara, l'ho messa dentro assieme al piccolo geco, ho coperto il tutto con un cartoncino e l'ho portato in casa.
La mattina seguente il tempo era nuvolo e freddo, ma siccome il gechino non aveva mangiato la zanzara non mi sembrava saggio tenerlo ancora rinchiuso, così l'ho liberato nei pressi della fessura che gli fa da tana.
Sono andata a controllare e... l'ingrata bestiola era di nuovo al centro di un gradino! Evitando di toccarlo con le mani per non spaventarlo l'ho rimesso vicino alla sua tana, cosa che l'ingrato non ha gradito. Così l'ho rimproverato, avvertendolo che non l'avrei più ospitato in casa.
Deve aver capito, perché a partire dal pomeriggio, nonostante attente perquisizioni della scala, non l'ho più visto in giro.
giovedì 29 ottobre 2015
martedì 27 ottobre 2015
Semine, trapianti e primi raccolti
Ho già fatto i primi piccoli raccolti delle verdure seminate a inizio autunno: lattuga, cicoria, tetragonia (che si è disseminata da sola) coste baresi...
Tutte queste sono già trapiantate (o nate, nel caso della Tetragonia) in serra.
Trapiantati in piena terra ma all'aperto anche cavolo nero e broccoletto all'olio, queste non le ho raccolte.
Al loro posto nelle vaschette ho seminato altre bietole e il komatsuna torasan. Ho scoperto che è un ibrido, e i miei sono semi prodotti da una cara amica, quindi potrei avere delle sorprese. Mi piace disibridare gli ibridi.
Spuntati ma non ancora trapiantati: Clematis davidii, asparagi, broccolo Marcantonio e prezzemolo da radice.
Spuntato ma bloccato il cavolo rosso di Verona. Ormai è la quarta semina, penso che tra noi ci sia incombatibilità.
Capisco che la stagione è ormai avanzata, ma le altre brassicacee seminate lo stesso giorno hanno foglie di 15 cm. e il cavolo rosso è sempre ai cotiledoni. In primavera proverò con tutti i semi che mi rimangono, ormai fa decisamente freddo per riprovare.
Metterò la vaschetta in serra. Per ora non ci sono le porte, ma nei prossimi giorni dovrò iniziare a chiuderla e credo che queste semine tardivissime se ne avvantaggeranno.
Tutte queste sono già trapiantate (o nate, nel caso della Tetragonia) in serra.
Trapiantati in piena terra ma all'aperto anche cavolo nero e broccoletto all'olio, queste non le ho raccolte.
Al loro posto nelle vaschette ho seminato altre bietole e il komatsuna torasan. Ho scoperto che è un ibrido, e i miei sono semi prodotti da una cara amica, quindi potrei avere delle sorprese. Mi piace disibridare gli ibridi.
Spuntati ma non ancora trapiantati: Clematis davidii, asparagi, broccolo Marcantonio e prezzemolo da radice.
Spuntato ma bloccato il cavolo rosso di Verona. Ormai è la quarta semina, penso che tra noi ci sia incombatibilità.
Capisco che la stagione è ormai avanzata, ma le altre brassicacee seminate lo stesso giorno hanno foglie di 15 cm. e il cavolo rosso è sempre ai cotiledoni. In primavera proverò con tutti i semi che mi rimangono, ormai fa decisamente freddo per riprovare.
Metterò la vaschetta in serra. Per ora non ci sono le porte, ma nei prossimi giorni dovrò iniziare a chiuderla e credo che queste semine tardivissime se ne avvantaggeranno.
lunedì 26 ottobre 2015
Morus alba L. - var. laciniata
Una pagina a sé per il mio carissimo Morus, anch'egli è stato adottato e ha trasferito le radici nelle belle colline senesi.
Gli auguro di crescere sano e forte e ringrazio l'amica che lo ospiterà.
Gli auguro di crescere sano e forte e ringrazio l'amica che lo ospiterà.
domenica 25 ottobre 2015
Piante troppo rigogliose...
Purtroppo me ne devo liberare.
Lo spazio è poco, le regole tante, e quando le piante iniziano ad essere grandi e belle me ne debbo liberare.
Ho iniziato con l'estirpare due palme, un morus e altre cosette più piccole.
Le mie piante sono molto vicine tra loro, e questo rende difficile estirparle, inoltre ho problemi alle mani, e questo non mi aiuta.
Il lavoro più duro mi è toccato con le palme e le yucche, mentre con la rosa Laxa mi sono addirittura arresa.
Capisco perché di solito viene usata come portainnesto. Ha un tronco enorme e radici fortissime, se poi consideriamo che sono circondate da salvia, rosmarino, crategus, una vite e bulbose di diversi tipi, il tutto in uno spazio di 25x50 cm, anche i meno pratici di giardinaggio potranno capire che le radici di tutte queste piante sono diventate una massa unica e inestricabile.
Una vera impresa impossibile.
Lo spazio è poco, le regole tante, e quando le piante iniziano ad essere grandi e belle me ne debbo liberare.
Ho iniziato con l'estirpare due palme, un morus e altre cosette più piccole.
Le mie piante sono molto vicine tra loro, e questo rende difficile estirparle, inoltre ho problemi alle mani, e questo non mi aiuta.
Il lavoro più duro mi è toccato con le palme e le yucche, mentre con la rosa Laxa mi sono addirittura arresa.
Capisco perché di solito viene usata come portainnesto. Ha un tronco enorme e radici fortissime, se poi consideriamo che sono circondate da salvia, rosmarino, crategus, una vite e bulbose di diversi tipi, il tutto in uno spazio di 25x50 cm, anche i meno pratici di giardinaggio potranno capire che le radici di tutte queste piante sono diventate una massa unica e inestricabile.
Una vera impresa impossibile.
venerdì 23 ottobre 2015
La serra
E' giunta l'ora di coprire la serra. Le porte restano aperte, ma almeno il grosso del lavoro è fatto.
La spiegazione che segue è principalmente per una cara amica che vorrebbe costruirsi una serra.
So che questa non è elegante, si fa quel che si può
Quest'anno abbiamo recuperato il telo dell'anno scorso, che era ancora buono.
Durante l'estate è rimasto arrotolato nel locale degli attrezzi.
Per prima cosa occorre iniziare presto.
Il tutto necessita di tempo, e in autunno il buio arriva velocemente.
Il telo va srotolato e steso sulla struttura nella giusta direzione: interno-esterno, Nord-Sud, seguendo le indicazioni scritte sullo stesso prima dello smontaggio.
Eccolo semplicemente buttato sopra alla struttura.
Per prima cosa faccio combaciare e fisso le parti sopra alle porte. Il sistema non è semplicissimo, ma fatto questo siamo a buon punto. Il resto del telo è ancora svolazzante ma se non c'è vento si può lasciare il lavoro in sospeso.
Poi si passa ai lati.
Nella prima foto sono ancora liberi
Poi ci appoggiamo (una alla volta) 6 piattine di ferro
E con l'aiuto di un po' di scotch iniziamo ad arrotolarci la plastica.
Arrivati alla base
Il rotolo viene fissato con dei morsetti.
Non è un lavoro comodo da eseguire, perché accanto alla serra ci sono alcune piante che impediscono di raggiungere la base.
Non resta che fissare il contorno delle porte.
Qui ho fatto un fissaggio preliminare con dello scotch, cosa che non avevo mai fatto, ma è stato utile per sistemare al meglio le pieghe del telo.
Un telo nuovo si può mettere con più leggerezza, questo è riutilizzato e quindi occorre riprodurre perfettamente la disposizione usata l'anno precedente. Ho visto che lo scotch ha reso tutto più semplice.
Questa doppia rete sotto il telo sostiene il peso di qualsiasi nevicata, e i morsetti hanno resistito ad ogni vento, anche quando venne abbattuto il traliccio dell'alta tensione.
Non è elegante, ci vuole un po' di impegno per coprirla e scoprirla, ma è solida e fa bene il suo lavoro.
La spiegazione che segue è principalmente per una cara amica che vorrebbe costruirsi una serra.
So che questa non è elegante, si fa quel che si può
Quest'anno abbiamo recuperato il telo dell'anno scorso, che era ancora buono.
Durante l'estate è rimasto arrotolato nel locale degli attrezzi.
Per prima cosa occorre iniziare presto.
Il tutto necessita di tempo, e in autunno il buio arriva velocemente.
Il telo va srotolato e steso sulla struttura nella giusta direzione: interno-esterno, Nord-Sud, seguendo le indicazioni scritte sullo stesso prima dello smontaggio.
Eccolo semplicemente buttato sopra alla struttura.
Per prima cosa faccio combaciare e fisso le parti sopra alle porte. Il sistema non è semplicissimo, ma fatto questo siamo a buon punto. Il resto del telo è ancora svolazzante ma se non c'è vento si può lasciare il lavoro in sospeso.
Poi si passa ai lati.
Nella prima foto sono ancora liberi
E con l'aiuto di un po' di scotch iniziamo ad arrotolarci la plastica.
Arrivati alla base
Il rotolo viene fissato con dei morsetti.
Non è un lavoro comodo da eseguire, perché accanto alla serra ci sono alcune piante che impediscono di raggiungere la base.
Non resta che fissare il contorno delle porte.
Qui ho fatto un fissaggio preliminare con dello scotch, cosa che non avevo mai fatto, ma è stato utile per sistemare al meglio le pieghe del telo.
Un telo nuovo si può mettere con più leggerezza, questo è riutilizzato e quindi occorre riprodurre perfettamente la disposizione usata l'anno precedente. Ho visto che lo scotch ha reso tutto più semplice.
Questa doppia rete sotto il telo sostiene il peso di qualsiasi nevicata, e i morsetti hanno resistito ad ogni vento, anche quando venne abbattuto il traliccio dell'alta tensione.
Non è elegante, ci vuole un po' di impegno per coprirla e scoprirla, ma è solida e fa bene il suo lavoro.
giovedì 22 ottobre 2015
Sono sparita per un po'
Foto di qualche giorno fa, ma ancora attuali, perché questi fiori sono ancora fioriti.
Anche se ho raccolto le cime di amaranto si stanno formando alcune spighe di fiori
Il blu della borragine è sempre gradevole
Come l'azzurro delicato della Nicandra
Una piccola rifioritura anche della Oxalis articulata. Anche questa era di mia nonna.
Il delicato lilla degli ultimi settembrini.
Per un paio di settimane non ho avuto tempo/voglia di aggiornare.
Le fioriture sono sempre più scarse, così evidenzio anche quelle meno significative.
L'achillea Cerise queen ha una leggera rifioritura
Anche se ho raccolto le cime di amaranto si stanno formando alcune spighe di fiori
Il blu della borragine è sempre gradevole
Come l'azzurro delicato della Nicandra
Una piccola rifioritura anche della Oxalis articulata. Anche questa era di mia nonna.
Il delicato lilla degli ultimi settembrini.
venerdì 2 ottobre 2015
Qualche aromatica, ma non solo
Il basilico santo dà veramente soddisfazione. Non soffre la fioritura. fiorisce, fa semi e le foglie restano sempre belle verdi e sane.
Dentro questa zucchina ci sono i semi che tanto abbiamo aspettato. La lascerò maturare il più possibile.
E' rifiorito il tanacetum niveum. In versione ridotta, rispetto alla primavera, ma in questa stagione ogni fiorellino è il benvenuto.
Rimetto le foto della Tricirtys hirta. Vista da vicino la considero spettacolare.
Ognuno di noi ha un "vaso delle meraviglie" dove crescono e si accavallano un'infinità di piante.
Nel mio c'è poco di meraviglioso, ma le piante che contiene sono davvero tante: una zucca, sedano rosso, portulaca, bietole, tanacetum... In questo marasma e' fiorita la Perilla frutescens. Piuttosto gracile, come fiore, ma siccome raccolgo le foglie da aggiungere al mio mix di erbe aromatiche, la pianta non riesce a fare una bella fioritura. Penso sia questa la causa.
Qualche piantina di Calamintha nepeta (o Clinopodium ascendens, l'identificazione è incerta)
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