lunedì 27 ottobre 2014

Semine e favole

Continuo, poco alla volta, a potare (accorciare i rami, non sono in grado di fare una potatura corretta) e a vangare. Finita l'aiuola 3.
Ho trapiantato in terra l'ortensia bianca di Valeria.
Ho trapiantato in vaso la basella alba che mi aveva dato Luisa, nella speranza di farle superare l'inverno. Ho anche fatto delle talee in acqua.
Estirpo e metto al rogo fragoline di bosco, taglio l'edera, Se incappo in qualche bulbo in sovrappiù li metto da parte, li darò venerdì a un'amica. 
Il Water convolvulus, spinacio d'acqua, in serra per ora si trova benissimo, ha sopportato magnificamente il trapianto.
In questi giorni ho raccolto anredera e basella rubra, borragine, cicoria e bietole.
Forse oggi aprirò una zucca.
Un amico si lamenta che il mio blog non gli concilia il sonno. Non voglio illudermi che sia un complimento.
La Iaia è sempre sensibile ai problemi degli amici, quindi ho pensato di "inventare" (non è che ci abbia messo molta fantasia) una storiella su misura per lui, molto molto noiosa, che sicuramente lo farà addormentare direttamente al pc. 
Anzi:
*messaggio personale* metti il pc sul comodino prima di leggere, mi saprai dire se funziona!


C'era una volta un semino di frumento, che stava in un grande sacco con tanti altri semi. Tutto era stretto e buio e i semini stavano lì, tranquilli e senza preoccupazioni. Così il semino si addormentò.
Ad un tratto i semi si sentirono scuotere e sballottare.
Il contadino aveva preso il pesante sacco e l'aveva svuotato nella seminatrice, perché era arrivato il momento di seminare il suo campo.
Il figlio del contadino era corso a vedere. 
Il padre era sempre contento quando poteva condividere i segreti del suo lavoro con il bambino, così gli spiegò cosa stava facendo. Poi gli diede qualche seme, invitandolo a seminarli in un'aiuola.

Il bambino aveva già visto i suoi genitori mentre preparavano la terra per la semina. Prese degli attrezzi e, anche se non perfettamente, dissodò il terreno. Poi sparse il semi, come gli aveva spiegato il padre.
Tra questi semi c'era anche il nostro semino dormiglione.
Dopo tutto quello scombussolamento si era un pochino risvegliato, ma non completamente. Così appena il bimbo l'ebbe messo nella terra, il semino era tornato a dormire.

Ogni giorno il bambino andava a controllare l'aiuola, ma non spuntava nulla.
Il piccolino aveva troppa fretta! ed era rimasto deluso, voleva vedere subito le sue piantine, temeva di avere sbagliato qualcosa! 
Solo quando il padre gli mostrò che nemmeno nel campo grande era spuntato qualcosa, si tranquillizzò. 
Annaffiò la sua aiuola e aspettò ancora un po'. L'acqua risvegliò definitivamente i semi, e le piantine arrivarono.
Fresche, tenere, di un bel verde chiaro.
Il bambino era contentissimo, e le osservava crescere lentamente.

L'inverno era ormai alle porte, e arrivò la neve. 
Il bambino voleva togliere la neve che copriva le sue piantine, ma i genitori gli spiegarono che la neve era una soffice coperta, dove le sue piantine stavano accucciate per ripararsi dall'aria, che in inverno può essere ancora più fredda della neve, e far soffrire le piantine.

In primavera le piantine divennero alte e forti, e in estate maturarono le spighe, gonfie di tanti semi dorati. 
I semi non hanno molta memoria. Una volta germogliati non sono più semi, sono piante, e forse non ricordano più di essere stati in un sacco e di essere stati seminati.
Questi nuovi semi probabilmente non ricordano di essere stati, solo pochi mesi prima, un unico seme, ma il bambino non lo dimenticherà mai.
Sarà contadino? sarà medico, netturbino, ingegnere, cuoco? Ancora non lo sa, ma io penso che il ricordo del primo chicco di grano che seminò non lo abbandonerà mai.


Per chi volesse seminare il frumento... questo è proprio il periodo giusto, affrettatevi, o la produttività potrebbe risentirne.

7 commenti:

  1. Claudia, ma è una storia bellissima e non concilia certamente il sonno.
    Bellissima sopratutto per noi che siamo in procinto di seminare il grano.
    Grazie!!

    RispondiElimina
  2. Ciao! Grazie, sei molto gentile, soprattutto perché ho inventato la storiella mentre la scrivevo.
    Speriamo che sul mio amico abbia un effetto diverso, e gli concili il sonno.
    Buona semina del grano!

    RispondiElimina
  3. ciaooo, ciaooo, ho bisogno di te ^_^ sicuramente conosci i Cayote..quelle specie di zucchini spinosi..sai dirmi come si riproducono? domani con calma ti mando una mail ^_^ un abbraccio, luisa

    RispondiElimina
  4. Ciao! Certo, in teoria so tutto, tranne che ottengo produzioni ridicole. In due anni UN frutto. Quindi è meglio se leggi l'articolo di Paolo sugli Amici dell'orto due.
    http://amicidellortodue.blogspot.it/2010/10/sechium-edule.html
    Ah! con il nome di Chayote si può intendere il Sechium edule o la Cucurbita ficifolia. Vedi bene qual è il frutto che vuoi coltivare tu. Baci!

    RispondiElimina
  5. Ciao! Certo, in teoria so tutto, tranne che ottengo produzioni ridicole. In due anni UN frutto. Quindi è meglio se leggi l'articolo di Paolo sugli Amici dell'orto due.
    http://amicidellortodue.blogspot.it/2010/10/sechium-edule.html
    Ah! con il nome di Chayote si può intendere il Sechium edule o la Cucurbita ficifolia. Vedi bene qual è il frutto che vuoi coltivare tu. Baci!

    RispondiElimina
  6. GRAZIE!!..dai non farmi domandi difficile..adesso, secondo te io conosco la differenza?? ^_^, passiamo alla domanda B vuoi un po di topinambur?? pare che il raccolto sia abbondante...

    RispondiElimina
  7. Ma no, non sono domande difficili. Il sechium è la zucchina spinosa (quasi sempre spinosa) fatta un po' a pera, la ficifolia è come un'angurietta o un meloncino.
    Quanto alla domanda B... per ora ho raccolto solo quelli in vaso e non erano tanti (più che altro non erano grandi) ma non ho ancora iniziato ad attaccare il giacimento sotterraneo! Quindi direi di no, barattali pure!
    Grazie per l'offerta!

    RispondiElimina

Grazie per il tuo commento.

Fiori

 Perdonate i colori falsi di queste foto. Ormai il cellulare è questo 😕.